La meraviglia
«Si assapora la meraviglia se si fatica per raggiungerla»
E questa volta, per Piantorena, la fatica della ricerca c’è stata davvero! Però alla fine, quando ormai io disperavo totalmente, la meta è stata raggiunta … ma non era finita lì però, perché raggiunta l’area archeologica, forse per la stanchezza di tutta la giornata di ricerca, non riuscivamo a trovare il colombario/colombaio (che era poi il motivo per cui cercavo questo posto) … in nostro aiuto nel corso di tutta la giornata varie persone lungo la strada a cui abbiamo chiesto aiuto/informazione … e quasi come un gioco con le tappe da conquistare, alla fine siamo giunti in uno dei luoghi più belli e fascinosi che io abbia mai visto.
Avevo in mano solo poche indicazioni, che pensavo sufficienti, ma non immaginavo che invece sarebbero state praticamente inutili. In aggiunta al fatto delle indicazioni sulla strada praticamente illeggibili.
Partiti la mattina, siamo riusciti ad arrivare sul posto solo nel pomeriggio, dopo varie tappe di sosta (e strade e sentieri totalmente dall’altra parte di questo posto che cercavo).
Non trovare la strada ci ha fatto perdere e ritornare, però, in un luogo in cui sono stata da poco, Montecalvello e da qui, da una delle sue terrazze sulla valle, guardare Piantorena da lontano … ed è qui che ho capito che stavamo andando totalmente fuori zona e bisognava tornare indietro, a Grotte Santo Stefano …
L’avventura
Ma che cos’è l’avventura? Forse quell’ingrediente segreto attraverso cui paesaggi già splendidi di loro diventano ancora più unici proprio tramite l’avventura.
Dentro di noi
Noi abbiamo dentro di noi una potenza di fuoco inimmaginabile e l’ingegno di chi qui ha vissuto ha creato l’unicità di questi luoghi. Una creatività, un’immaginazione che legate armoniosamente al territorio e al paesaggio creano luoghi unici e struggenti … ed è per questo che viaggio e cerco e vago sempre per questi luoghi.
Piantorena: centro etrusco-romano e poi medievale
Nel territorio di Grotte Santo Stefano, frazione del Comune di Viterbo, si estende un vasto bosco di querce denominato Macchie di Piantorena, località S.S. Salvatore.
G. Colonna scrive che in età romana a Piantorena esisteva un insediamento etrusco che apparteneva al municipio di Ferentium.
La zona archeologica si articola nella chiesa di XII secolo (chiesa santuario del SS. Salvatore, aperta il 1 maggio), nella torre medievale del XIII secolo che domina la valle fino al Tevere, in varie abitazioni ipogee e in due colombari.
Sono ormai scomparse le tracce dell’insediamento, mentre grotte e tombe, riutilizzate in età medievale, sono visibili ovunque, anche se parzialmente crollate o a picco sul dirupo.
Meravigliosa è la veduta sulla valle con il castello di Montecalvello all’orizzonte.
Posti bellissimi.
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vero 🙂
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Salve Francesca, dove posso trovare indicazioni per raggiungere Piantorena?
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Purtroppo non è ben segnalato. Comunque appena fuori il paese di Grotte Santo Stefano (direzione Montecalvello) c’è una strada bianca sulla sinistra (in curva). Tra i rami dell’albero c’è l’indicazione molto rovinata della chiesa SS. Salvatore, bisogna seguire la strada che porta a questa chiesa e lì c’è l’area archeologica di Piantorena.
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