LA TOMBA GRANDE a CASTEL D’ASSO
Castel d’Asso, necropoli etrusca a pochi passi da Viterbo
“Qui sembra proprio di entrare dentro la Terra. Di entrare dentro quel banco di tufo che, a nastro, delimita tutta la vallata. Il passaggio è stretto e crea proprio un effetto di viaggio al centro della Terra. E poi quando esci, e vai verso la luce esterna, quasi una rinascita. E a pieni polmoni respiri l’aria e il Sole”.
CASTEL D’ASSO
Castel d‘Asso fu l’antica Axia, citata da Cicerone nel Pro Caecina (VII, 20) e sorge al punto di incontro di due profonde valli che si sono formate dall’erosione prodotta dal Riosecco e dal Freddano.
Qui la necropoli etrusca si sviluppò lungo le ripide scarpate dei canaloni, e il periodo di massima fioritura è collocato cronologicamente tra IV e II secolo a.C.
LA NECROPOLI
A differenza delle altre necropoli rupestri dell’Etruria, Castel d’Asso presenta una netta concentrazione delle tombe a facciata in un’unica zona: per circa 250 metri il fianco settentrionale della vallata del Freddano è occupato da queste strutture di epoca etrusca, esattamente difronte all’estremità dell’acropoli, su cui sorge il castello medievale (di cui è oggi visibile la torre).
Le tombe a facciata sono distribuite in altezza su tre ordini, dei quali quello superiore è più esteso e sviluppato rispetto agli altri due.
UNA PRECISA SCELTA
La visione “scenografica” della necropoli etrusca dall’alto della città dei vivi ci comunica la decisione di una precisa scelta di carattere urbanistico, per quanto riguarda il suo posizionamento spaziale. Una deliberata scelta che ben spiega sia l’isolamento della necropoli rupestre nel quadro dei sepolcreti della città così come la sua subordinazione ai percorsi stradali più importanti.
Fondamentale fu il ruolo svolto dai due tracciati stradali che partivano dall’antica città di Castel d’Asso diretti uno verso Musarna e Tuscania, l’altro, più antico, verso il piano di Viterbo e il lago di Bolsena.
E’ così che la piccola valle adempiva ad una insostituibile funzione di passaggio per l’attraversamento della valle del Freddano.

STRAORDINARIAMENTE SUGGESTIVA
La sequenza di tombe rupestri scolpite sui due fianchi della piccola valle è straordinariamente suggestiva: le tombe si snodano a nastro assumendo quasi il valore di monumento, nel senso latino del termine, ossia di proiezione all’esterno, verso i sopravvissuti, dei contenuti ideologici e religiosi che sono propri dell’architettura funeraria etrusca.

LA TOMBA GRANDE: una Tomba a Dado
Nella necropoli di Castel d’Asso le tombe fornite di facciata sono in tutta la necropoli 69. Il tipo più diffuso è quello della tomba a dado semplice, con vano di sotto-facciata.
L’esempio più grandioso di questa classe è rappresentato dalla cosiddetta “Tomba Grande”, che proprio per le sue dimensioni gigantesche attira da sempre l’attenzione di tutti gli studiosi che si occupano di questa necropoli etrusca.

Aperto eccezionalmente verso l’esterno con tre porte di ingresso, il vano di sotto facciata della tomba presenta un tetto esternamente scolpito a tegole, chiara imitazione di un tetto reale.

14 SARCOFAGI
Attraverso un enorme corridoio si entra nella camera che conserva ancora sul posto ben 14 sarcofagi, ma il numero complessivo doveva superare certamente la quarantina.
La “porta” di ingresso
all’ambiente di sotto-facciata:
Magnifica è la visione uscendo
dall’oscurità della stanza verso l’esterno:
Davvero un bel colpo d’occhio, sia l’entrata che l’uscita!
Sai una cosa? Trovo che la storia Etrusca, così come l’Etruria come territorio, siano leggermente bistrattate rispetto alle più “blasonate” Roma e Magna Grecia! Se ne dovrebbe parlare di più.
Un saluto! 😉
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sì è vero, degli etruschi se ne parla sempre pochissimo. invece è una civiltà e una cultura affascinante e coinvolgente, se non altro per le atmosfere che avvolgono le necropoli … magiche e fatate 🙂
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Favolosa questa tomba……
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sì è incredibile! bella davvero. e grande come dice il nome 🙂
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Ciao Francesca devi venire a trovarmi a Suvereto ..ti faccio vedere un po di archeologia sul territorio….cosi anche qui potrai dire qualcosa a riguardo.
Un saluto..Mauro Pantani
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volentieri! grazie dell’invito! appena posso organizzarmi vengo sicuramente!
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