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A Volterra si trova la Porta dell’Arco (o all’Arco), datata tra IV e III secolo a.C. e fa parte dell’antica cinta muraria della città che, costruita dagli Etruschi, ha subito nel corso dei secoli molti rimaneggiamenti, primo fra tutti quello nel Medioevo, quando la città si erse a Libero comune.
La Porta all’Arco di Volterra costituisce l’ingresso principale della città sul lato meridionale, opposta, quindi all’altra porta etrusca, Porta Diana, a nord, a pochi passi dal teatro romano.

(copyright Francesca Pontani)
TRE TIPI DI PIETRA
La Porta all’Arco di Volterra ha come caratteristica più appariscente la policromia, in quanto vediamo l’utilizzo di 3 diversi tipi di roccia: nei piedritti un calcare arenaceo di color giallastro; l’arco è realizzato con un grigio calcare di scogliera; le tre teste scolpite sono in selagite rossastra.
LE TRE TESTE
Non sappiamo con esattezza cosa e chi rappresentino le tre teste che decorano l’arco, corrose da secoli di esposizione ai forti venti provenienti dal mare. L’ipotesi più attendibile è quella che raffigurino la triade degli dei protettori di Volterra: Giove, Giunone e Minerva.
Ma altre ipotesi di identificazione:
- Giove e i due protettori della città Castore e Polluce
- tre teste di leoni,
- forse sono da ricollegare all’usanza orientale di esporre sulle Mura cittadine le teste mozzate dei comandanti nemici, come silenzioso ammonimento verso qualsiasi presenza ostile.
Sia l’arco che le protomi sono da riferirsi a rimaneggiamenti successivi, probabilmente collocabili al III sec. a. C. [nota1]

(copyright Francesca Pontani)
LA PORTA IN UN’URNA DI ALABASTRO
Un’urna del Museo Guarnacci del I secolo a. C. raffigura una scena di assedio che si svolge intorno ad una porta decorata da tre teste: questa è probabilmente la raffigurazione più antica che abbiamo della Porta all’Arco.