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L’ABBAZIA DI SAN GALGANO NELLA CAMPAGNA TOSCANA
L’Abbazia di San Galgano è un edificio in stile gotico del 1218, ed è davvero una visione per gli occhi per chi visita questo posto per la prima volta.
L’isolamento nella campagna toscana, la particolarità di non avere copertura e quindi il suo essere in contatto con la natura circostante: tutti questi elementi emanano una sacralità intensa.

(copyright Francesca Pontani)
DA SAN GALGANO AD AKHENATON: i miei viaggi mentali
Poi, a me, camminare dentro questa Abbazia mi ha fatto immediatamente tornare indietro nel tempo, nell’Antico Egitto. Mi sembrava di camminare dentro il tempio dell’Aten, il Disco del Sole della dottrina di Akhenaton.
Sarà che io a San Galgano ci sono stata ad agosto, in una giornata caldissima di sole intenso, e quindi il sole raggiante entrava prepotentemente lungo le navate di questa abbazia, ormai senza tetto da diversi secoli.
Come in tutti i luoghi sacri dell’antico Egitto anche qui ci si sente protetti dal mondo esterno mediante le alte mura, e tutto è aperto e proiettato verso l’alto.

(copyright Francesca Pontani)
Tutto converge verso l’alto, anche gli occhi che così accolgono la luce del Sole, che penetra tra le colonne e fin sotto le volte a crociera delle navate.
Luce forte e intensa, angoli di ombra, con il Sole che è dappertutto: il contatto con la Natura (nel senso più puro di panteismo naturalistico), tutto questo nel più completo silenzio…

(copyright Francesca Pontani)
MA CHI E’ SAN GALGANO?
San Galgano era Galgano Guidotti, un cavaliere vissuto in Toscana nel XII secolo, che ad un certo punto scelse di vivere una vita da eremita. Galgano nacque a Chiusdino intorno al 1152 e famosa è la sua spada, infissa nel terreno roccioso nell’eremo che porta il suo nome (a 500 metri dall’Abbazia di San Galgano).
San Galgano, infatti, dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza.
Il momento culminante della sua conversione fu il giorno di Natale del 1180, quando Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, conficcò nel terreno la sua spada, così da trasformare l’arma in una croce, la famosa spada nella roccia che ancora oggi si può vedere.
L’ABBAZIA DI SAN GALGANO E I CISTERCENSI
L’abbazia gotica di San Galgano fu costruita tra il 1218 e il 1288 dai monaci cistercensi che vennero da Casamari (Frosinone), ed è la prima chiesa gotica costruita in Toscana.
L’abbazia fu eretta in questa posizione perché i Cistercensi si insediavano nelle vicinanze di fiumi (vicino scorre il Merse), di boschi, di pianure coltivabili e di grandi vie di comunicazione. La comunità di San Galgano accolse importanti personalità finché la carestia del 1329, la peste del 1348 e il saccheggio di vari eserciti la colpirono duramente.
Alla fine del XV secolo i monaci si trasferirono nel Palazzo di San Galgano a Siena. Nel 1786 un fulmine colpì il campanile che crollò sul tetto dell’abbazia e la chiesa venne sconsacrata nel 1789.

(copyright Francesca Pontani)
IL CANTIERE DELL’ABBAZIA DI SAN GALGANO
L’ampliamento della comunità monastica rese presto inadeguata la prima struttura abbaziale sul Monte Siepi e così nel 1218 iniziò la costruzione della nuova abbazia.

(copyright Francesca Pontani)
Il cantiere operò per quasi un secolo. L’edificio religioso venne eretto in buona parte entro la fine del XIII secolo, mentre la costruzione dell’imponente complesso monastico continuò fino alla metà del secolo successivo.
Di questo monumento oggi si conserva solo il lato meridionale, dove sono ancora visibili i dormitori,
lo Scriptorium

(copyright Francesca Pontani)
la Sala Capitolare
e il chiostro.
L’ABBAZIA DI SAN GALGANO
L’Abbazia di San Galgano si trova a pochi chilometri da Siena.
Il sito si compone dell’eremo (detto “Rotonda di Montesiepi“) e dell’abbazia. Fu per volontà del vescovo di Volterra Ugo Saladini che nel luogo della morte di San Galgano venne eretta una cappella nel 1185. Successivamente il vescovo Ildebrando Pannocchieschi promosse la costruzione di un vero e proprio monastero. Negli ultimi anni della sua vita Galgano era entrato in contatto con i Cistercensi e furono proprio loro ad essere chiamati a fondare la prima comunità di monaci che risulta già attiva nel 1201.
La peste del 1348 colpì duramente la comunità monastica, per cui iniziò un progressivo declino, culminato nel 1474, quando i monaci decisero di trasferirsi a Siena nel Palazzo detto di San Galgano. Nel secolo successivo la chiesa fu privata della copertura in piombo.
Nel 1789 l’abbazia venne sconsacrata e di lì a poco trasformata in fattoria.
Interventi di restauro nel corso dell’Ottocento, ma un vero e proprio intervento di ripristino fu iniziato solo nel 1926.

(copyright Francesca Pontani)
Buongiorno,
ulteriori informazioni su san Galgano e su altri santi toscani le potete trovare nel libro “Benedetta Maremma. Storia dei santi della bassa Toscana” edito dalla Sarnus. Cordiali saluti
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grazie per questo ulteriore spunto di approfondimento
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