domenica 13 SETTEMBRE 2015 ore 12.00 presso la Sala Regia del Palazzo dei Priori a Viterbo (Piazza del Plebiscito)
la mia relazione:
IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI BARBARANO ROMANO: GLI ETRUSCHI DELL’ENTROTERRA
l’evento rientra nei tre giorni del Festival degli Etruschi organizzato a CaffeinaCultura:
IL PROGRAMMA del FESTIVAL DEGLI ETRUSCHI
ORA PER ORA tutti gli APPUNTAMENTI del FESTIVAL DEGLI ETRUSCHI
Gli Etruschi devono tornare a un ruolo principe
Dobbiamo essere avventurieri estetici, funamboli culturali, conquistatori di futuro
Arrivano i pirati della Bellezza
I Pirati della Bellezza conquistano la Tuscia
Attraverso i reperti esposti dentro questo piccolo Museo Archeologico si può ripercorrere e mettere a fuoco la cultura e la storia degli Etruschi che hanno vissuto nel territorio intorno all’attuale borgo di Barbarano Romano, un territorio caratterizzato da una sua specificità storica, economica e culturale.
Le onoranze funebri, in particolare, rappresentano l’occasione nella quale la comunità sottolinea, nel modo più completo e significativo, la somma delle identità sociali che costituiscono la posizione di ciascuno dei suoi membri.
La storia della cultura figurativa etrusca ha come filo rosso quello costituito dalla mentalità, dalle ambizioni, dall’avidità, dalle paure dei princeps tirrenici. Né poteva essere altrimenti se, come ha scritto Ranuccio Bianchi Bandinelli, l’arte “è espressione della libertà delle classi dominanti”.
Dalle prime tombe emergenti dall’età del Ferro fino ai cimeli come la “sedia Corsini” (tarda età repubblicana che “imita” i troni dei re etruschi), questo filo rosso, avvolto intorno a genealogie mitiche e reali e imbevuto di sete di dominio si presenta intessuto di linguaggio greco.
Se tra l’” offerta” di cultura fenicia, espressa tra IX e VII secolo a.C., e quella quasi greca, il mondo etrusco ha optato proprio per quella greca, ciò è avvenuto per la maggiore omogeneità di strutture economiche di fondo tra mondo etrusco e mondo greco.
Il continuo imprestito all’Etruria di tecnologie agrarie (la vite, l’ulivo) provenienti dalla Grecia, e in primo luogo dalle colonie greche d’Occidente, che è proceduto di pari passo con lo scambio mercantile e con l’esportazione negli empori etruschi di manodopera artigianale, ha portato con sé inevitabilmente anche un cambiamento culturale e di forme ideali: ma questo non ha finito per trasformare l’Etruria in una società “greca”.
del Museo di Barbarano Romano ne avevo già parlato QUI anche con un VIDEO
Viterbo, Palazzo dei Priori, Sala Regia
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