video dal canale ARCHEOTIME
La Tomba dei Demoni Alati di Sovana è stata scoperta pochi anni fa, nell’autunno del 2004, a pochi metri dalla Tomba di Ildebranda e dalla Tomba Pola, dentro il Parco Archeologico “Città del Tufo” del comune di Sorano. Grazie agli scavi archeologici subito effettuati si è riusciti a recuperare la decorazione scultorea della tomba, ricostruendo così le forme originarie del monumento. Durante il crollo avvenuto almeno 300 anni fa, infatti, il frontone si è distaccato rovesciandosi e durante i secoli la terra ha ricoperto tutto, creando una sorta di protezione.
Il tema è quello del viaggio del defunto verso l’oltretomba. Nel frontone è raffigurata una figura alata di una Scilla perfettamente conservata e sotto al frontone si trova una nicchia arcuata, al cui interno è raffigurata la statua del defunto banchettante su di un Kline (letto funebre) che tiene in mano la coppa della libagione, tutto questo di fronte alla porta dell’Ade.

(copyright Francesca Pontani)
La tomba è datata alla seconda metà del III secolo a.C. e tutto si presenta come un maestoso blocco scavato nel tufo raffigurante la facciata di un edificio ad edicola. La cosa eccezionale è che la statua del defunto è ancora decorata con parte del rivestimento policromo.

(copyright Francesca Pontani)
Due statue rappresentanti due demoni alati femminili erano posizionate ai lati della nicchia centrale, mentre sul frontone emergeva un rilievo raffigurante un demone marino, alato e con code pisciformi, identificabile con Scilla o Tritone. Ai lati della facciata, poste su due podi, vi erano due sculture a tutto tondo, solo quella di sinistra si è conservata e raffigura un leone.

(copyright Francesca Pontani)

(copyright Francesca Pontani)
SCILLA-TRITONE E VANTH
Oggi i resti di questa tomba etrusca sono protetti sotto la tensostruttura.
Sul lato sinistro è possibile ammirare il frontone ad alto rilievo, collocato, prima del crollo, sulla parte alta del monumento. Vi campeggia un imponente demone marino, alato con code pisciformi, identificabile con Scilla o Tritone che mostra il braccio destro alzato a brandire il remo o il timone di una nave.

(copyright Francesca Pontani)

(copyright Francesca Pontani)
Sulla destra, tra vari blocchi decorati, si erge una scultura quasi a tutto tondo, identificabile con Vanth. Si tratta di un demone femminile alato, messaggero di morte, rappresentato di solito con la fiaccola, necessaria per illuminare il percorso oscuro che porta nell’Aldilà e la pergamena arrotolata, dove è scritto il destino del defunto.

Statua a tuttotondo femminile identificata con Vanth.
(copyright Francesca Pontani)
IL VIAGGIO DEL DEFUNTO
La tomba, disposta al centro di una terrazza, si presenta come un grandioso blocco cubico ricavato nel tufo, sulla cui fronte è scavata la facciata di un edificio ad edicola con un profondo vano centrale. All’interno di questa nicchia è scolpito un personaggio in posizione semi sdraiata su un letto funebre che tiene nella mano destra la coppa della libagione. Eccezionale è la presenza della originaria policromia che si è conservata a seguito del crollo del frontone, verificatosi in epoca antica. Infatti, la parte sommitale del monumento, collassando nell’area di fronte all’edicola, ha di fatto sigillato la nicchia e protetto l’immagine del defunto. Ai lati della nicchia (su alti piedistalli) erano collocate due statue, delle quali una è Vanth, mentre dell’altra si conserva solo la porzione inferiore del corpo. A protezione del sepolcro erano infine due sculture a tutto tondo poste su alti podi, di cui è ben conservata quella di sinistra, raffigurante un leone.
Della camera sepolcrale sottostante all’edicola e depredata in antico, è visibile parte del corridoio di accesso.
Se vuoi approfondire: SOVANA TOMBA DEI DEMONI ALATI
3 comments