la statua equestre di fanciullo all’interno dell’Aula X delle Terme di Diocleziano. (copyright Francesca Pontani)
Marmo di Luni (Carrara) e fine alabastro compongono questo gruppo scultoreo di carattere funerario; sì perché il corpo dell’animale è vuoto all’interno ed è perciò probabile che contenesse le ceneri del giovane defunto.
Il ragazzo è seduto su una pelle di leone che funge da sella ed è raffigurato nell’atto di sferzare con la mano destra il cavallo imbizzarrito.
la statua in marmo di Luni e alabastro. (copyright Francesca Pontani)
La statua venne trovata in una tomba presso Acilia (Roma) sulla Via ostiense ed è datata al III secolo d.C.
L’iconografia equestre rimanda a diversi significati collegati all’esaltazione, individuale o collettiva, che offriva alla componente maschile delle società antiche:
“dall’ostentazione di ricchezza alla celebrazione di capacità atletiche e belliche, fino all’espressione di metafore più concettuali, quali la capacità di controllo degli istinti selvaggi dell’uomo (e in questo senso l’uomo che monta il cavallo si contrappone all’iconografia del centauro, che rappresenta invece la fusione tra la natura umana e quella animale), e quale mezzo, infine, di riconoscimento pubblico di virtù civiche” (da Treccani.it)
la statua funeraria del fanciullo a cavallo. (copyright Francesca Pontani)
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