
Il 20 settembre 2014, essendo la Giornata Europea del Patrimonio (GEP2014), ho deciso di andare a vedere il Museo Archeologico di Cerveteri. C’ero stata un po’ di anni fa ed ero molto curiosa di visitarlo, avendo letto un po’ qua e là articoli sul nuovo allestimento e sui video interattivi che sono stati installati, con Piero Angela che ti parla e ti mostra meraviglie.
Dico subito che non è stata un’esperienza piacevole (parlo sempre in termini di visita culturale di un museo) e purtroppo mi ha colpito negativamente, tutto quanto.
Per chi arriva in fondo al racconto può leggere la votazione e se lo consiglio.
L’innovazione (non so se solo per ora) ha interessato solamente la prima sala-piano terra, quella in cui si entra subito dopo aver pagato il biglietto. Mentre il piano superiore è rimasto così com’era, stile un po’ retrò di musei ottocenteschi. Che a me piace, non lo nego, però io ho una preparazione accademica che mi permette di capire quello che guardo anche se sono totalmente assenti i cartellini, rispetto all’utente medio. E poi è soprattutto stridente rispetto all’investimento tecnologico fatto al piano inferiore.
Ma andiamo per ordine.
LA SALA AL PIANO TERRA
Entro nella sala e inizio a guardarmi intorno, perché ero andata soprattutto per vedere questi “famosi” video che animano gli oggetti e ti raccontano la loro storia, con la voce di Piero Angela. Lo voglio specificare.
Essendo la Giornata del Patrimonio Europeo ed essendo il costo del biglietto a 1 euro (rispetto ai 6 degli altri giorni) è inevitabile la presenza più numerosa di persone e quindi un po’ più difficoltoso guardare e fotografare in tutta tranquillità gli oggetti nelle vetrine e i video. Perciò con molta pazienza mi sono messa a fotografare aspettando che ci fosse un po’ meno gente nella sala perché, ovviamente, era lì soprattutto attirata da sti benedetti video.
Colgo un momento in cui ci sono meno persone e mi posiziono davanti al monitor. E’ un vetro trasparente dietro al quale ci sono dei reperti archeologici: tu tocchi il vetro in corrispondenza dell’oggetto, e parte il video.
Avevo iniziato a guardarlo, gustandomi la voce narrante e la computer grafica che nel frattempo era partita… tempo pochi secondi e alle spalle si avvicina una dei custodi di sala del museo che con tono garbato ma deciso :” Devo spegnerle il video perché l’audio sta dando fastidio ai signori che stanno dietro di lei”… sono rimasta senza parole, ma non ho replicato, sempre memore della giornata a costo 1 euro che fa riversare un numero maggiore di persone e quindi ci può stare un po’ più di frenesia e agitazione.
Va beh, mi rimetto a fare foto sempre lungo la stessa sala, aspettando un po’ più di calma.
Saranno passati almeno 15 minuti, se non di più, e riesco a cogliere un altro momento di calma. Velocemente mi posiziono davanti ad un altro monitor e tutta contenta aziono il video. Tempo, anche in questo caso pochi secondi, e si ripete la stessa scena di prima, sempre la stessa custode… ma a questo punto non sono stata in silenzio e qualche cosa le rispondo (sempre in maniera educata però).
Però a sto punto l’accoglienza mi ha talmente infastidito che vado oltre direttamente al piano superiore.
A me, (nonostante l’effettiva confusione che facevano più video accesi), non disturbava però, e stavo tutta concentrata a sentire quello che raccontavano. Per cui che diritto hai tu di venire lì e spegnermi il video mentre lo sto guardando? Io non sono nessuno, però penso che non sono passata inosservata avendo fotografato ogni reperto, ogni (sporadico ahimè) cartellino e non con il cellulare. Magari potevo essere stata inviata da qualche giornale/rivista/blog specializzato nel settore…. e questa sarebbe stata l’accoglienza?
Poi, riguardo chi ha allestito la sala con questi video, non ci vuole una mente eccelsa per capire che se vengono accesi tutti insieme (come è probabile, se è un luogo visitato da persone) la confusione è tanta e si fa difficoltà a sentire, perché la sala è sì lunga, ma stretta e tra l’altro i monitor sono uno di fronte all’altro, in pochi metri quadrati.

Quindi: non ho visto niente di queste tanto decantate ricostruzioni 3d !
Completo la recensione di questa sala: nonostante l’investimento economico fatto con i video, i cartellini sono pochi; molti reperti davvero interessanti sono totalmente privi di spiegazione e scritti mali in termini di facilità di lettura, non dei contenuti. Siamo nel 2014, siamo nell’epoca della scrittura 2.0, siamo arrivati anche all’iphone 6 (!) e si scrivono ancora cartellini senza un minimo di utilizzo di grassetto nei caratteri e privi di un’adeguata formattazione che renda agevole la lettura, e poi scritti solamente in italiano.

Purtroppo questa è una situazione diffusa nei musei italiani, però qui la critico proprio perché si tratta di un allestimento nuovo di zecca… e poi perché a pochi metri c’è la Necropoli della Banditaccia, Patrimonio dell’Umanità, per cui ci dovrebbe essere un museo Archeologico all’altezza.


Copyright Francesca Pontani
SECONDA SALA
Salgo le scale e inizio la visita del piano superiore. Qui, l’ho già detto, è rimasto tutto forse come quando decenni fa hanno allestito il museo. Pochi cartellini e scritti ancora con la macchina da scrivere. Ripeto, a me piace molto poter gustare ancora certe atmosfere retrò, però io posso permettermelo, so quello che sto guardando e so quanto è importante la sua tutela perché so l’importanza storica e culturale che ha.

Chi invece non capisce quello che sta guardando sarà un utente privo della consapevolezza di quanto è importante la tutela di quello che abbiamo (e che ci invidiano da tutto il mondo).
Comunque la chicca di questo piano ancora non era arrivata. Mi avvicino alla vetrina e trovo questo cartellino

La sciatteria è sempre dietro l’angolo e fa ridere amaramente, perché, ripeto, non mi trovo in un piccolo museo sperduto chissà dove (senza intento di offendere nessuno), ma ci troviamo a pochi passi da un sito UNESCO e in un museo decantato per mesi per le nuove tecnologie che ti fanno entrare nella storia degli oggetti! E questa vetrina a chi appartiene? Non fa parte dello stesso museo??
L’unica nota positiva è l’esposizione della Kylix di Eufronio, un capolavoro che lascia a bocca aperta. Però il cartellino dice che qui sarà esposta solo fino al 20 luglio. Siamo a settembre e sta ancora lì. Se la kylix rimanesse stabile in questo museo sarebbe l’unica ragione per pagare il biglietto. Il pannello che spiega cos’è, però, è solo in lingua italiana.

USCENDO
Uscendo mi sono attardata a guardare un oggetto nella vetrina e un’altra scena si è materializzata.
Uno dei custodi ad alta voce ha attirato la nostra attenzione dicendo:”Signori stiamo chiudendo [erano le 19.00] e tra un’ora riapriremo”. Infatti doveva essere la Giornata del Patrimonio Europea con orario no-stop fino alle 24.00 (!), tra l’altro pubblicizzato ovunque, anche sulla pagina Facebook del Museo di Cerveteri.
Di questo contrattempo non è stata fatta menzione né al momento dell’acquisto del biglietto, né tanto meno con cartelli, né con un adeguato preavviso. Tant’è che dei signori si sono lamentati avendo chiesto proprio al riguardo nel momento di entrare (ed erano entrati da pochissimi minuti da quello che avevo capito).

VOTO MUSEO: 4
LO CONSIGLIO? No. Il piano terra con i video ha una disposizione pessima, non piacevolmente fruibile, e mi sembra una cosa fatta tanto per fare. Consiglierei agli allestitori di farsi un viaggio a Madrid e visitare il Museo Archeologico, una meraviglia negli allestimenti video e nella disposizione stessa dell’arredamento delle sale.
VOTO ACCOGLIENZA: 3
Su YouTube i video che non sono riuscita a vedere nel Museo di Cerveteri:
Mi piacerebbe leggere una tua recensione del piccolo museo dedicato ad Enea a Pratica di Mare. Anche lì c’è stato un certo investimento nell’allestimento multimediale ma il risultato, tutto sommato, a me è sembrato interessante.
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grazie per la segnalazione! non ci sono mai stata. appena posso ci vado sicuramente e scrivo la recensione 🙂
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